La ferma condanna di Meloni sul caso Navalny: la premier si distanzia dalle posizioni di Salvini.
Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha recentemente ribadito la responsabilità diretta del regime russo nella morte del dissidente politico Alexei Navalny. Con questa mossa, contemporaneamente Meloni ha preso le distanze dalle idee di Matteo Salvini.
Giorgia Meloni: la posizione italiana sul caso Navalny
Durante un’intervista rilasciata al Giornale, Meloni ha espresso una chiara condanna delle azioni russe, evidenziando come la detenzione di Navalny in condizioni estreme in Siberia abbia direttamente contribuito alla sua morte.
“Se Navalny non fosse stato imprigionato dal governo russo in un carcere siberiano e in condizioni durissime, non solo oggi sarebbe un uomo libero ma anche vivo e in salute,” ha dichiarato Meloni, sottolineando così l’indiscutibile responsabilità del regime russo.
La presa di posizione da parte della premier di Fratelli d’Italia, evidenzia un distacco netto da Matteo Salvini. Infatti, il leader Lega in varie occasioni ha evitato di dare la colpa per la tragica morte di Navalny al governo di Putin.
Il sostegno incondizionato all’Ucraina
Parallelamente, la leader di Fratelli d’Italia ha riaffermato il suo incondizionato sostegno all’Ucraina, in un momento in cui il conflitto con la Russia persiste senza apparenti prospettive di risoluzione. “Difendere l’Ucraina non vuol dire amare la guerra, ma esattamente il contrario. Vuol dire allontanare la guerra, tutelare il nostro interesse nazionale e impedire che il sistema internazionale fondato sulle regole vada definitivamente in frantumi,” ha affermato Meloni.
La sua posizione riflette un impegno a sostenere la resistenza ucraina contro le ambizioni espansionistiche di Mosca, che si sono infrante di fronte alla determinazione del popolo ucraino.
Meloni ha inoltre evidenziato l’importanza della continuità nel sostegno internazionale all’Ucraina per mantenere l’equilibrio delle forze sul campo e incentivare la Russia a negoziare una pace equa. Questa visione sottolinea l’importanza di un approccio unitario da parte dell’Italia, dell’Europa e dell’Occidente nel loro sostegno a Kiev.